PRIMIS - Presentazione comunità minoritarie: i Cimbri

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ORIGINI

Il Cimbro è una lingua germanica, le cui origini sono ancor’oggi oggetto di discussione fra gli studiosi. La tesi più probabile, supportata da studi di storico-linguistici, collega la lingua cimbra alle migrazioni (avvenute intorno all’800-1220 d.C.) di gruppi provenienti dall’area bavaro-tirolese, che trovarono terre libere e una posizione sicura in territori isolati come l’Altopiano dei Sette Comuni. Nel 1500 Francesco Caldogno scrive, nella sua relazione sulla montagna vicentina al Doge di Venezia, che il cimbro era la lingua parlata in tutta la montagna compresa tra il fiume Adige e il fiume Brenta.

TERRITORIO

Le popolazioni cimbre occuparono alcuni territori montani del Veneto (i Sette Comuni, la Lessinia e, solo nel 1800, il Cansiglio) e del Trentino (Luserna) in maniera più o meno articolata. Diedero vita a tre tipologie principali di insediamenti:

  • Edifici funzionali rustici, isolati e di supporto alle attività agro-silvo-pastorali (produzione di carbone, legname, latte, formaggio, allevamento del bestiame);
  • Contrade (piccoli agglomerati di case);
  • Paesi, dotati di piazze e di strade, organizzati anche in funzione della vita rurale.

Come in tutta l'Italia settentrionale, anche sull'Altopiano nel 1200 si organizzarono i comuni. All'inizio del 1300, i comuni dell’Altopiano si unirono localmente in una federazione, per governare in modo il più possibile autonomo la loro vita, per difendere le loro esenzioni da tasse e da oneri e per conservare i loro “privilegi” in campo economico e amministrativo. Attraverso questa particolare struttura amministrativa, la “Reggenza dei Sette Comuni”, l’Altopiano poté godere di autonomia amministrativa fino al 1807.

Di particolare rilevanza sul piano di gestione del territorio è la proprietà collettiva, un rapporto giuridico tramandato per consuetudine secolare, non elaborato ampiamente in modo scritto ma tutt’oggi ancora in vigore in Altopiano: esso prevede che gran parte del territorio non sia proprietà privata e nemmeno demaniale, ma collettiva della gente del posto, che esercita il diritto di uso civico. 

 

DIMENSIONI & RAPPRESENTANZA

 

La lingua cimbra ha subìto un notevole mutamento nel corso dei secoli, radicandosi profondamente nel territorio e anche adattandosi ai vari contesti socio-linguistici. Date le sue origini rurali, era ed è segmentata tre differenti “varianti”, proprie delle varie realtà locali.

Nel Seicento si contavano circa 20.000 parlanti ma nel tempo si ridussero drasticamente. Attualmente si stima che le persone in grado di parlare o comprendere il Cimbro siano meno di un migliaio, concentrate principalmente nelle isole linguistiche di Luserna/Lusérn (TN), Roana/Robaan (VI) sull'Altopiano dei Sette Comuni e Giazza/Ljetzan nel Comune di Selva di Progno (VR).

I cimbri sono protetti grazie all'adesione dell'Italia alle convenzioni del Consiglio d'Europa sulla protezione delle minoranze. Nel 2002 si è costituito a Luserna il Comitato unitario delle isole linguistiche storiche germaniche in Italia, che riunisce i rappresentanti di varie minoranze germanofone dell'arco alpino.

Nei comuni dove sopravvive la lingua, sono presenti istituzioni culturali che tutelano e valorizzano la lingua e l'identità cimbra:

  • l’Istituto Cimbro di Luserna (Kulturinstitut Lusérn;
  • l’Istituto di Cultura Cimbra di Roana (‘z Haus dar Zimbrischen Bizzekhot);
  • il Curatorium Cimbricum Veronense di Giazza (VR).

 

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LINK

https://www.cimbri7comuni.it/

http://www.cimbri.it/

http://www.istitutocimbro.it/

 

ALTRE RISORSE

 

  • Quaderni di Cultura Cimbra (periodico)
  • Luca Panieri, Dizionario online del Cimbro dei Sette Comuni
  • Umberto Martello Martalar, Dizionario della lingua Cimbra dei Sette Comuni Vicentini – parte prima
  • Umberto Martello Martalar, Dizionario della lingua Cimbra dei Sette Comuni Vicentini – parte seconda
  • Alfonso Bellotto, I racconti di Luserna
  • Costantina Zotti Tanti, Mezzaselva – Kan Toballe
  • Domenico Antonio Sartori, Storia della Federazione dei Sette Comuni
  • AA VV, Canti cimbri dei Sette Comuni
  • Umberto Patuzzi, An mintzig timbris – Un po’ di cimbro
  • Giovanni A. Frigo – Daniele Frigo, Gli ultimi anni della Reggenza dei 7 Comuni
  • S. D. Frigo, Favole cimbre
  • S. Bonato – P. Rigoni, Terra e vita dei Sette Comuni
  • F. Caldogno, Relazione delle Alpi Vicentine e de’ Paesi e Popoli loro
  • A. Dal Pozzo, Memorie Istoriche dei Sette Comuni Vicentini
  • I. Cacciavillani, I Privilegi della Reggenza dei Sette Comuni 1339-1806

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