PRIMIS - La tutela delle minoranze linguistiche in Slovenia

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I diritti delle Comunità Nazionali Minoritarie in Slovenia

La Costituzione della Repubblica di Slovenia stabilisce che gli appartenenti alle Comunità Nazionali autoctone Italiana e Ungherese, al fine di conservare la propria identità nazionale, godono dei seguenti diritti:

  1. il diritto all’educazione, all'istruzione e alla formazione in lingua italiana;
  2. il diritto ad utilizzare pubblicamente la lingua italiana/ungherese e al bilinguismo visivo sul territorio d’insediamento storico dove vivono gli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana, rispettivamente Ungherese;
  3. il diritto di usare liberamente i propri simboli nazionali nei territori riconosciuti nazionalmente misti;
  4. il diritto di istituire organizzazioni, sviluppare attività nel campo economico, della ricerca, dell'informazione e dell'editoria;
  5. il diritto di stabilire rapporti con la Nazione Madre;
  6. il diritto di costituire sul proprio territorio di insediamento storico Comunità Autogestite che possono svolgere determinate mansioni di competenza statale;
  7. il diritto di avere propri rappresentanti politici a livello locale (Consigli comunali) e nazionale (alla Camera di Stato, ossia il Parlamento sloveno).

Questi diritti sono garantiti indipendentemente dal numero degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana, rispettivamente Ungherese.

La Comunità Nazionale Italiana: il quadro giuridico nazionale e internazionale

I fondamenti giuridici dei diritti riconosciuti alla Comunità Nazionale Italiana (di seguito: CNI) in Slovenia e Croazia risiedono, oltreché nei meccanismi europei di tutela delle minoranze, nel principio del mantenimento dei diritti già acquisti ed in alcuni documenti fondamentali nazionali, bilaterali, multilaterali e internazionali.

Il quadro giuridico bilaterale/multilaterale è il seguente:

  1. Lo “Statuto speciale del Memorandum di Londra”, del 5 ottobre 1954;
  2. Il “Trattato di Osimo”, del 10 novembre 1975;
  3. Il “Memorandum d’Intesa tra Croazia, Italia e Slovenia sulla tutela della minoranza italiana in Croazia e Slovenia” del 15 gennaio 1992 (siglato dall’Italia e dalla Croazia, mentre la Slovenia, per mano dell’allora Ministro degli Affari Esteri, aveva assicurato che lo avrebbe rispettato ed applicato come se lo avesse firmato)
  4. Il “Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Croazia concernente i diritti minoritari” del 5 novembre 1996.

La Repubblica di Slovenia riconosce due Comunità Nazionali autoctone: quella Italiana e quella Ungherese e regola, inoltre, alcuni diritti specifici per la Comunità Rom.

Il quadro giuridico nazionale sloveno, in materia di diritti minoritari, è costituito dalle seguenti principali normative:

  1. La “Delibera del Parlamento della Repubblica di Slovenia” del 13 dicembre 1990 relativa all’unitarietà della CNI.
  2. La “Carta Costituzionale fondamentale sull’autonomia e l’indipendenza della Repubblica di Slovenia” del 1991.
  3. La “Legge Costituzionale di attuazione della Carta Costituzionale fondamentale sull’autonomia e l’indipendenza della Repubblica di Slovenia” del 1991.
  4. La “Dichiarazione all’atto dell’indipendenza” della Repubblica di Slovenia, del 1991.
  5. La “Costituzione della Repubblica di Slovenia”.
  6. La “Legge sulle Comunità Autogestite della Nazionalità” nella Repubblica di Slovenia, del 1994.
  7. La “Legge sui diritti particolari delle Comunità Nazionali Italiana e Ungherese nel campo dell’educazione e dell’istruzione” del 2001-2018.
  8. Altre leggi (55) in cui sono definiti i diritti delle Comunità Nazionali Italiane e Ungherese.

L’estensione dei diritti della Comunità Nazionale Italiana

L’estensione territoriale dei diritti della CNI in Slovenia rimane ancorata al territorio identificato dallo Statuto speciale annesso al Memorandum di Londra del 1954 ed è limitato ad una stretta fascia costiera che si inoltra per pochi chilometri all’interno, dove questi diritti non sono più riconosciuti. Ben oltre il 10% degli appartenenti alla CNI vive al di fuori del territorio così detto nazionalmente misto.

Si tratta, per la Slovenia, dei territori nazionalmente misti dei Comuni di Ancarano (Comune completamente bilingue), Isola e Pirano e del Comune Città di Capodistria.

Per quanto attiene la Slovenia, esiste un evidente divario tra le disposizioni legislative e normative in tema di diritti riconosciuti alla CNI e la loro effettiva applicazione. La scarsa conoscenza della storia e della realtà culturale, etnica e linguistica plurale dell’Istria e l’impoverimento della conoscenza dell’italiano da parte della popolazione maggioritaria, la carente applicazione dei diritti in campo linguistico, l’insufficiente incidenza della CNI nella gestione del territorio a livello locale, l’inadeguatezza di strumenti e norme legislative ed amministrative tese a preservare e promuovere l’identità storica, culturale, etnica e linguistica del territorio d’insediamento della CNI, la quasi totale assenza di informazione sulla CNI dai media maggioritari sia a livello locale, sia nazionale, pongono la CNI in una situazione complessa che richiederebbe un’adeguata azione organica e sinergica tra gli organi legislativi, esecutivi ed amministrativi, sia a livello nazionale, sia a livello di autogoverno locale, della Repubblica di Slovenia, finalizzata ad assicurare gli effettivi ambiti di applicazione dei diritti ad essa riconosciuti.

Un altro aspetto importante, caratterizzante la CNI, è rappresentato dagli idiomi dialettali. La particolarità dell'italiano parlato in ambito informale quotidiano dagli appartenenti alla CNI è costituita da due idiomi, l’istroveneto (con le sue numerose varietà locali) e l’istroromanzo (nelle sue sei varietà: rovignese, dignanese, sissanese, vallese, gallesanese e fasanese).

L’Unione Italiana ha ottenuto il riconoscimento dell’istroveneto quale patrimonio culturale immateriale della Slovenia che sarà, pertanto, iscritto nell’apposito Registro nazionale.

Le Istituzioni rappresentative della Comunità Nazionale Italiana

La CNI, in attuazione dei diritti ad essa riconosciuti, ha costituito numerose Istituzioni, Organizzazioni e Associazioni che, tutte assieme, contribuiscono a mantenere viva e a promuovere l’identità, la lingua e la cultura italiana sul suo territorio d’insediamento storico in Slovenia e in Croazia.

L’Unione Italiana è l’organizzazione rappresentativa unitaria, autonoma, democratica e pluralistica degli Italiani delle Repubbliche di Croazia e Slovenia, di cui esprime l’articolazione complessiva dei bisogni politici, economici, culturali e sociali. L’Unione Italiana è soggetto di diritto privato. L’Unione Italiana è l’interlocutore istituzionale unitario della CNI nei riguardi dell’Italia, della Croazia e della Slovenia. L’Unione Italiana contribuisce al mantenimento dell’unitarietà di rappresentanza, istituzionale, politica, identitaria, culturale, linguistica e sociale della CNI.

A livello locale, per coltivare e sviluppare le proprie tradizioni, usi e costumi, per mantenere e promuovere la lingua, la cultura e l’identità italiana, gli appartenenti alla CNI costituiscono le Comunità degli Italiani: 44 in Croazia e 7 in Slovenia. Le Comunità degli Italiani si associano all’Unione Italiana. Le Comunità degli Italiani sono soggetti di diritto privato.

Al fine di promuovere e tutelare la posizione della CNI nella società, di realizzare i diritti particolari sanciti dalla Costituzione slovena, di attuare i propri bisogni e interessi e per partecipare in maniera organizzata alla vita pubblica e alla gestione degli affari locali, gli appartenenti alla CNI costituiscono le Comunità Autogestite della Nazionalità Italiana.

            In base alla Costituzione slovena e alla Legge sulle Comunità Autogestite della Nazionalità, sul proprio territorio d'insediamento storico gli appartenenti alla CNI costituiscono le Comunità Autogestite della Nazionalità Italiana (CAN), con lo scopo di realizzare i diritti particolari sanciti dalla Costituzione, attuare i propri bisogni ed interessi e partecipare in maniera organizzata alle questioni pubbliche. Le CAN sono soggetto di diritto pubblico. Sono costituite a livello comunale (Ancarano, Capodistria, Isola, Pirano), quali interlocutori dei Comuni e a livello costiero (Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana) quale interlocutore dello Stato.

Per quanto riguarda l'aspetto politico alla CNI è assicurata la rappresentanza negli organismi legislativi a livello nazionale (parlamentari) e locale (regionale e municipale), sia in Slovenia, sia in Croazia.

La CNI ha il diritto di eleggere per il Parlamento sloveno (Camera di Stato) il proprio deputato a cui spetta un seggio specifico.

In Slovenia alla CNI è riservato il 10% dei seggi nei consigli comunali delle città di residenza storica (Ancarano, Capodistria, Isola, Pirano).

Nelle municipalità in Slovenia e in Croazia nei territori nazionalmente misti, ovvero in cui è riconosciuta la presenza della CNI, un Vicesindaco deve essere Italiano, qualora non lo sia il Sindaco.

Il sistema educativo-istruttivo della Comunità Nazionale Italiana

            Gli istituti scolastici costituiscono le radici vitali della CNI, in quanto favoriscono il mantenimento e la trasmissione della lingua, della cultura e dell’identità italiana.

La verticale scolastica italiana, inserita nel sistema pubblico sloveno, conformemente all’ordinamento giuridico-costituzionale, comprende 3 Istituti prescolari, 3 Scuole Elementari, ossia dell'obbligo e 3 Medie Superiori.

La lingua d'insegnamento è l'italiano. I programmi didattici sono del tutto simili a quelli delle scuole della maggioranza, con l'aggiunta della lingua e letteratura italiana studiata quale lingua materna, oltre ad alcune significative integrazioni nei programmi di geografia, storia, storia dell'arte e della musica riferite alla CNI e all'Italia in genere.

A livello universitario, nell’ambito dell’Università del Litorale di Capodistria presso la Facoltà di Studi Umanistici, opera il Dipartimento di Italianistica.

Le Istituzioni culturali, di ricerca e informative della Comunità Nazionale Italiana

L’Unione Italiana è la principale Istituzione culturale della CNI, affiancata dalle qualificate e numerosissime attività artistiche (amatoriali) delle Comunità degli Italiani, con cui collabora attivamente nell’organizzazione e promozione dell’articolata attività e delle molteplici iniziative culturali.

L’attività dell’Unione Italiana spazia in molteplici settori di attività: culturale, scolastica, educativo-istruttiva, formativa, editoriale, informativa, sportiva, teatrale, sociale, giuridica (per il rispetto e l’affermazione dei diritti della CNI), socio-economica, scientifica, universitaria, della ricerca, ecc., come pure in quello politico.

La CNI vanta una lunga tradizione di testate italiane in Slovenia e Croazia.

I Programmi Italiani di Radio e TV Capodistria, in Slovenia, operano nell’ambito della RTV di Slovenia e trasmettono 24 ore giornaliere di programmi radiofonici in lingua italiana e oltre 9 ore di programmi televisivi al giorno in lingua italiana. Radio Capodistria iniziò le sue trasmissioni nel 1949, mentre TV Capodistria nel 1971.

La Casa editrice EDIT, con sede a Fiume, è stata fondata dall’Unione Italiana che ne detiene anche i diritti di proprietà. Pubblica il quotidiano “La Voce del Popolo” (esce dal 1944 ed è uno dei 6 quotidiani italiani che si pubblicano fuori dai confini d’Italia), il quindicinale “Panorama”, il mensile per ragazzi “Arcobaleno”, la rivista culturale “La Battana”. Pubblica manuali scolastici per le scuole elementari, medie e medie-superiori delle scuole italiane di Croazia, altri testi, libri e pubblicazioni principalmente legati alla CNI.

Tutte queste testate, con la loro attività informativa ed editoriale, contribuiscono in maniera fondamentale alla preservazione e alla diffusione della lingua italiana e assolvono ad una rilevante funzione culturale.

A Capodistria, costituito dalla CAN Costiera, opera il Centro Italiano di Promozione, Cultura, Formazione e Sviluppo “Carlo Combi” che intende promuovere la visibilità, il ruolo e la funzione della CNI quale soggetto propulsore dello sviluppo culturale e sociale del territorio in cui essa è presente, sviluppando la convivenza interetnica, il multiculturalismo e il plurilinguismo.

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