PRIMIS - La tutela delle minoranze linguistiche nella Regione del Veneto

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La Regione del Veneto è caratterizzata dalla presenza di diverse lingue minoritarie dovute alla sua posizione geografica. Oltre all’italiano, sono ufficialmente riconosciute il ladino, il cimbro, il friulano. A queste sino al 2017 si aggiungeva la lingua germanofona parlata nel sappadino, territorio successivamente passato al Friuli Venezia Giulia. Inoltre, oltre alla tutela di queste comunità, la Regione del Veneto prevede la possibilità di finanziamenti per la valorizzazione di associazioni culturali regolarmente costituite di eventuali altre comunità etniche e linguistiche storicamente presenti nel Veneto.

A livello nazionale, con la Legge quadro n. 482/1999 in attuazione all'art. 6 della Costituzione italiana (tutela minoranze linguistiche storiche), si riconoscono dodici comunità linguistiche storiche. Le lingue minoritarie riconosciute dalla stessa legge nazionale non godono comunque della stessa considerazione: la minoranza francese della Val d’Aosta, quella tedesca della provincia di Bolzano e quella slovena del Friuli Venezia Giulia, godono di benefici derivanti dagli accordi/trattati internazionali sottoscritti dall'Italia con alcuni stati confinanti preesistenti alla approvazione della legge n. 482.

La Regione del Veneto, in attuazione dei principi dell'art. 2. dello Statuto Regionale, riconosce le comunità etniche e linguistiche storicamente presenti nel Veneto, si è dotata di normative specifiche nel 1994 con la Legge 73 per la promozione delle minoranze etniche e linguistiche, che prevede il finanziamento delle proposte di recupero, conservazione e sviluppo della cultura e della lingua proposte dalle associazioni e dai comitati che rappresentano le comunità. Queste sono:

  • la Federazione tra le Unioni Culturali dei Ladini dolomitici della Regione Veneto;
  • un Comitato rappresentativo delle associazioni culturali cimbre, dei sette Comuni dell'Altopiano di Asiago, dei tredici Comuni della Lessinia e dell'area del Cansiglio;
  • un Comitato rappresentativo delle Associazioni culturali friulane del portogruarese;
  • Associazioni culturali, regolarmente costituite, di comunità etniche e linguistiche storicamente presenti nel Veneto, diverse da quelle sopra indicate e prevalenti in un determinato territorio.

La stessa normativa ha previsto anche la costituzione di un Istituto Regionale di Cultura Ladina, tra le associazioni culturali ladine e gli enti locali interessati. A tale riguardo, al fine di tutelare, promuovere e valorizzare le specifiche peculiarità linguistiche, culturali e tradizionali, con il sostegno della Legge n. 482I1999 si sono costituiti l’Istituto Ladin De La Dolomites, con sede in Borca di Cadore, a favore delle comunità di lingua ladina storicamente stanziate nelle valli dell'alta provincia di Belluno ricomprese nei 34 comuni dell'Agordino, dello Zoldano, del Cadore e del Comelico, e l’Istitut Cultural Ladin “Cesa de Jan”, con sede in Colle Santa Lucia, per l’area settentrionale della Provincia di Belluno, per i Comuni di Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia.

Le iniziative previste dalla normativa possono riguardare:

  • La difesa, il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle testimonianze storiche che legano le comunità al proprio territorio;
  • La ricerca storica e linguistica, la pubblicazione di studi, ricerche e documenti, i corsi di cultura locale, la valorizzazione della lingua e della toponomastica;
  • La creazione e la valorizzazione di musei locali o di istituti culturali;
  • L'organizzazione di manifestazioni per far conoscere e dare valore ad usi, costumi e tradizioni proprie delle comunità.
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