Durante l'autunno del 2021, nell'ambito delle attività del Progetto MerlinCV, il Comune di Pivka aprirà un'esposizione temporanea, che sarà dedicata in modo particolare alla dimora di Ravne e al vicino Šilentabor. L'esposizione vuole avere come »fil rouge« lo sviluppo della dimora attraverso la storia: i suoi primordi, lo sviluppo del sito e anche la proprietà: verranno presentati nel dettaglio alcuni fra i più importanti fra i soggetti che ne hanno avuto la proprietà.
Di particolare interesse, anche per la sua ricchezza di particolari »segreti« è la storia della biblioteca della dimora di Ravne, che oggi non esiste più. La biblioteca ed un corposo archivio erano stati allestiti nel maniero dai conti Hohenwart nel 18° secolo. Il destino da essa incontrato è oggetto di diverse supposizioni: pertanto, la storia della biblioteca dà luogo a diverse interpretazioni.
Secondo una tradizione verbale nel 1959, quando si iniziarono a ristrutturare ad uso abitativo i locali della dimora, libri e documenti vennero gettati nel cortile e dati alle fiamme. In realtà si trattava solo di parte del materiale contenuto nella biblioteca. L'archivio del maniero fu asportato in occasione della vendita del possedimento nel 1932. Gli abitanti più anziani si ricordano dei fascicoli e dei quaderni con copertine illustrate di bella fattura, che vennero dapprima caricati su due carri verso la stazione ferroviaria, da dove furono portati in parte a Trieste ed in parte a Vienna.
Nello stesso anno la famiglia Hohenwart affidò al Museo Nazionale di Ljubljana gli elementi di maggior pregio della collezione bibliotecaria, riguardanti località della Slovenia. Fra i vari elementi (vedute di località slovene, incisioni, manoscritti e simili) si trovava anche il lavoro di Janez Ludvik Schönleben, datato 1671, che all'epoca destò enorme attenzione nella cerchia degli intellettuali. L'elemento più prezioso era rappresentato da due manoscritti di Peter Pavel Glavar, unitamente alla traduzione del manoscritto dell'apicoltore Anton Janša, per lungo tempo ritenuto perso.
Possiamo così concludere che una parte della biblioteca sia passata anche alla parentela degli Hohenwart; nella prima metà del 20° secolo, invece, una parte era posseduta anche dalla Scuola agraria. Nel 19565, successivamente alla morte dell'ultimo custode del maniero, questa parte (in lingua slovena) della biblioteca sarebbe stata portata nel nuovo edificio della scuola elementare di Prestranek nel 1956 su ordine di uno degli allora funzionari di Pivka. Purtropo però non conosceremo mai nel dettaglio questi libri, vittime dell'incendio che nel 1976 ha colpito la scuola.
La storia della ricca biblioteca di Ravne non è però finita qui. Nel 1959 Frančiška Rozmanova, che ha prestato servizio come cameriera nel maniero, è riuscita a salvare parte dei libri che vennero bruciati nel cortile. Trattandosi di libri scritti per lo più in lingua straniera, sono rimasti inutilizzati dalla famiglia Rozman e per questo sistemati nel fienile. Alla fine, la magigor parte di essi è stata donata al pittore Marcel Valentini di Postumia in cambio di quattro quadri; probabilmente, quest’ultimo li ha svenduti ad un antiquario italiano. Nonostante tutto ciò, alla famiglia Rozman sono rimasti 49 libri, a riprova della ricchezza e della grandezza della biblioteca di Ravne: se fosse stata preservata, oggi sarebbe stata un vero tesoro.