Sotto la guida dell’Unione italiana si è svolto online il 4° Steering Committee di PRIMIS, progetto strategico finanziato dal programma Interreg VA Italia-Slovenia, il cui obiettivo è la valorizzazione del patrimonio linguistico, culturale e naturale delle comunità autoctone (le comunità nazionali slovena in Italia e italiana in Slovenia oltre alle comunità linguistiche di cimbri, ladini, friulani), il cambiamento della percezione dell’identità multiculturale e multilinguistica, la promozione del territorio transfrontaliero e l’incremento della domanda turistica.
È stata l’occasione per il partenariato italo-sloveno di fare il punto sull’implementazione della gestione amministrativa e finanziaria di PRIMIS, e delle attività in corso, a poco più di metà della durata del progetto (36 mesi).
L’interesse è stato inizialmente focalizzato sulle attività coordinate dalla Direzione Relazioni Internazionali Comunicazione e SISTAR della Regione Veneto, con il contributo della Fondazione CST Comelico e di Vegal, che si trovano in uno stato di maggiore avanzamento, relative alla mappatura del patrimonio materiale e immateriale delle comunità autoctone nell’area di programma e alla realizzazione delle linee guida per la costituzione dei 50 POI (Point of Interest), la cui identificazione è in via di conclusione. Ciò porterà all’individuazione di una serie di percorsi storico-turistici che saranno caratterizzati secondo le seguenti categorie: storia; arte, letteratura, scienza; artigianato, tradizioni; territorio e architettura; enogastronomia. I risultati prodotti verranno caricati sulla piattaforma che la Regione Veneto sta predisponendo, a partire dal software che verrà utilizzato.
La Regione Veneto è incaricata anche del coordinamento per la creazione di quattro centri multimediali, spazi che serviranno alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso percorsi multimediali interattivi. La locazione dei 4 centri è già stata decisa e i lavori di rinnovamento sono attualmente in corso, seppur a un differente livello di completamento, permettendo comunque la loro conclusione entro il 2021. A Santo Stefano di Comelico il centro sarà situato nel palazzo comunale, a Bibione nel faro alle foci del Tagliamento, a Trieste nel Narodni Dom da poco restituito alla comunità slovena e a Capodistria nel Palazzo Gravisi Buttorai, sede dell’Unione Italiana.
Quest’ultimo, a Capodistria, rappresenta anche un rilevante investimento all’interno del progetto, poiché l’edificio necessita di un ampio intervento di ricostruzione dopo aver avuto anche una fase di scavi archeologici che ha portato alla luce reperti tardo romani e medievali. La gara per il suo ripristino è stata appena pubblicata.
Le attività di educazione e formazione in capo alla Turistično Gostinska Zbornica Slovenije sono in svolgimento anche se hanno subito il quadro di crisi pandemico. È quasi conclusa la selezione e formazione per i Giovani ambasciatori culturali (14 già individuati secondo precisi criteri), mentre i previsti workshop di formazione per gli accompagnatori turistici e le scuole avranno luogo nei prossimi mesi compatibilmente con la normalizzazione della situazione.
Il partner ATS Projekt, responsabile delle attività legate all’attrattività turistica del patrimonio culturale, linguistico e naturale delle Comunità autoctone ha presentato lo schema delle azioni che saranno avviate una volta completata l’individuazione dei POI, a partire dalla definizione degli itinerari turistici alla realizzazione di pacchetti turistici che saranno proposti nelle fiere di settore e alle agenzie turistiche. La sfida è quella di presentare l’intero territorio come un’unica destinazione turistica che propone varie offerte. A riguardo, si prevede di poter agire concretamente nel corso del 2021, crisi pandemica permettendo, partecipando sia in presenza, sia virtualmente, a una serie di fiere e festival in modo tale da promozionare i prodotti realizzati, oltre che attraverso l’organizzazione di mostre itineranti tematiche, che andrebbero effettuate preferibilmente nelle stagioni più calde.
In conclusione, è stata rilevata l’importanza di una continuata azione di promozione e diffusione del progetto e delle sue azioni sul territorio, di cui è responsabile la Direzione centrale cultura e sport della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mediante il ricorso agli strumenti di comunicazione (sito web, profili social, newsletter) in possesso al progetto.