PRIMIS - La tutela delle minoranze linguistiche nel Friuli Venezia Giulia

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La fisionomia linguistica del Friuli Venezia Giulia è molto articolata e unica nel suo genere. A causa della sua posizione geografica, qui si incontrano lingue latine, slave e germaniche. Nel Friuli Venezia Giulia, infatti, si utilizzano ben quattro lingue ufficialmente riconosciute: oltre all’italiano è presente lo sloveno, il friulano e il tedesco.

Oltre alla tutela delle comunità slovene, friulane e germaniche, la Regione FVG prevede finanziamenti per la valorizzazione dei dialetti di origine veneta e in favore del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale.

Con la legge n. 482 del 15 dicembre 1999 lo Stato italiano ha provveduto a normare, in attuazione dell’art. 6 della Costituzione, la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche storiche dell’Italia, mentre fino a quella data le minoranze linguistiche tutelate, in particolare gli sloveni del Friuli Venezia Giulia e i tedeschi dell’Alto Adige, lo erano a seguito di specifici accordi internazionali intervenuti alla fine della seconda guerra mondiale, come lo Statuto Speciale annesso al Memorandum di Londra del 1954 e il Trattato di Osimo del 1975.

La Regione Friuli Venezia Giulia si era già dotata di normative specifiche, seppur di diversa portata e con diverso finanziamento per ognuna delle minoranze linguistiche individuate poi dalla legge 482, in particolare con le leggi regionali 46/1991 (minoranza slovena), 15/1996 (lingua e cultura friulane) e 4/1999, art. 6 (comunità germanofone).

Quindi, a seguito della legge 482/1999 e della successiva legge 38/2001 (tutela globale della minoranza slovena) si delinea nel Friuli Venezia Giulia una situazione di “plurilinguismo” regionale, sulla quale la Regione, in base al suo Statuto di autonomia, è chiamata ad operare, considerando che alcune comunità linguistiche regionali sono specifiche ed esclusive del Friuli Venezia Giulia, mentre le comunità germaniche sono presenti anche in altre regioni italiane a ridosso dell’arco alpino.

La legge 38/2001 di tutela della minoranza slovena prefigura interventi “globali” nei confronti di una minoranza specifica.

Si tratta di una normativa complessa che per la prima volta riconosce la presenza della minoranza linguistica slovena del Friuli Venezia Giulia non solamente nelle province di Trieste e Gorizia, già tutelate da accordi internazionali, ma anche nella provincia di Udine, riconoscendo l'Istituto per l'istruzione slovena di San Pietro al Natisone e stanziando finanziamenti per la tutela degli interessi sociali, economici e ambientali dei Comuni del Canal del Ferro, della Val Canale, delle Valli del Torre e delle Valli del Natisone.

Con la legge regionale 15/1996 per la prima volta la Regione Friuli Venezia Giulia norma una tutela globale della lingua e della cultura friulana dotandosi anche di un Osservatorio regionale della lingua e della cultura friulane (OLF) e di una unità amministrativa specifica per le comunità linguistiche. Nel 2004 l'OLF è stato sostituito dall' Agenzia Regionale per la Lingua Friulana (ARLeF).

Il lavoro del Comitato tecnico scientifico dell'ARLeF è fondamentale per la politica linguistica friulana: il compito assegnatogli è di programmare e di coordinare tutte le iniziative a favore della lingua friulana. Di importanza strategica in tale senso è in particolare il compito di sovrintendere al processo per la grafia unitaria della lingua friulana e di favorire la produzione di dizionari e di ogni altro strumento atto a diffondere e a facilitare l'uso di tale grafia.

Le comunità germaniche del FVG sono presenti in sei comuni della provincia di Udine.

Nei comuni di Sauris/Zahre, Sappada/Plodn e Paluzza (frazione di Timau/Tischlbong) si parla una lingua arcaica simile a quella di altre comunità di lingua tedesca dell’Italia settentrionale, con le quali intercorrono rapporti e interscambi culturali e linguistici anche grazie al Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Storiche Germaniche in Italia (istituito a Luserna nel maggio 2002).

Nei comuni della Val Canale/Kanaltal (Tarvisio/Tarvis, Malborghetto-Valbruna e Pontebba/Pontafel) si parla la lingua tedesca nella variante carinziana.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha promosso con l'art. 6, commi 40, 41, 41 bis della legge regionale 4/1999 azioni specifiche di tutela e valorizzazione per le comunità germaniche, prevedendo finanziamenti per le attività culturali, ma soprattutto linguistiche, sia di circoli e associazioni culturali che dei cinque Comuni in cui sono presenti cittadini di lingua tedesca.

Un importante passo avanti nel percorso di riconoscimento delle comunità germaniche autoctone presenti sul territorio regionale è stato raggiunto nel 2009, con l'approvazione del primo testo legislativo organico di tutela: la legge regionale 20 novembre 2009, n. 20 recante "Norme di tutela e promozione delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia".

Con la legge regionale 20/2019 “Disposizioni per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche slovena, friulana e tedesca del Friuli Venezia Giulia”, la Regione ha voluto adeguare e aggiornare la normativa precedente riguardante le minoranze al mutato assetto istituzionale della Regione e degli enti locali.

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