Una delle priorità chiave del progetto GreenHull è la cooperazione transfrontaliera, in base alla quale abbiamo formato un consorzio di 5 partner, 3 sloveni e 2 italiani. Da parte slovena, oltre alla Jozef Stefan International Postgraduate School, partecipano l’Istituto Nazionale di Biologia-Stazione Biologica Marina di Pirano e la società Esotech di Velenje. Da parte italiana, abbiamo coinvolto CORILA di Venezia e COMET di Pordenone. Il Porto di Capodistria, il Porto di Trieste e ARPA FVG partecipano come partner associati. La durata del progetto è di 30 mesi e si concluderà alla fine di agosto 2022. Il budget totale del progetto è di poco inferiore a 960.000 euro.
Le numerose rotte marittime del traffico globale e regionale danneggiano l’ambiente locale dell’Alto Adriatico. Le imbarcazioni presentano rischi per l’ambiente a causa del rilascio di gas serra e dell’accumulo di organismi sugli scafi delle navi; in questo modo, infatti, possono essere rilasciate nell’ambiente specie aliene, alcune delle quali possono essere invasive e ridurre la biodiversità locale. Inoltre, anche le sostanze chimiche pericolose contenute nei rivestimenti antivegetativi degli scafi delle navi possono entrare nell’ambiente locale. Nel progetto GreenHull offriamo soluzioni a questi problemi sviluppando tre prototipi di tecnologie verdi innovative per la pulizia in acqua dello scafo delle bioincrostazioni. Stiamo infatti sviluppando un prototipo di veicolo subacqueo a controllo remoto (ROV) con un accessorio per la pulizia e un dispositivo modulare per il trattamento delle acque reflue. Inoltre, abbiamo anche formulato delle linee guida per lo sviluppo e l’utilizzo di queste tecnologie in conformità con la legislazione vigente nel campo della gestione delle acque marine e dei rifiuti.
Le tecnologie prototipo sviluppate presentano diversi vantaggi, elencati nella presentazione su DRIVE, e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo. Le specifiche tecniche del ROV e del modulo di pulizia sono illustrate graficamente nel video di presentazione sul sito web. Nell’unità di pulizia viene utilizzato l’effetto cavitazione per pulire il biofouling dallo scafo delle navi; questo metodo si è dimostrato il più efficace anche per la pulizia subacquea delle aree più nascoste. Il getto di cavitazione infatti non distrugge i rivestimenti dello scafo, ma rimuove solo le particelle di biofouling. La sonda WiMo è uno dei sensori ambientali utilizzati per monitorare e misurare sette diversi parametri dell’acqua di mare prima, durante e dopo la pulizia in acqua del biofouling; ciò garantisce che la pulizia in acqua dello scafo sia sicura e rispettosa dell’ambiente. Il ROV con un gruppo di pulizia e una sonda WiMo sono stati presentati al pubblico al Salone Nautico di Venezia alla fine di maggio 2022.
In GreenHull abbiamo anche sviluppato un prototipo di impianto modulare per il trattamento dell’acqua di mare: le particelle più piccole di un millimetro vengono rimosse con un processo meccanico; i metalli come rame e zinco vengono rimossi con un trattamento fisico-chimico; le particelle più piccole di 300 micrometri vengono rimosse passando attraverso un filtro a sabbia; i microrganismi vengono rimossi con la disinfezione UV.
Nell’attuazione dell’intero progetto, l’aspetto della legislazione nazionale, europea e internazionale è estremamente importante. A questo scopo, insieme agli esperti, abbiamo condotto numerose analisi delle normative e delle linee guida legislative e siamo giunti alla conclusione che questo tipo di pulizia con i prototipi tecnologici sviluppati è conforme a tutte le disposizioni di legge.
Siete invitati all’evento finale che il progetto GreenHull organizzerà il 26 agosto 2022 a Pirano. Ulteriori informazioni sul progetto e sull’evento sono disponibili su www.ita-slo.eu/greenhull.
Maggiori informazioni sulla conferenza su https://www.ita-slo.eu/it/tutte-le-notizie/news/eco-smart-200622-risulta...