Il 17 dicembre 2021 è uscito un articolo sul settimanale di Gente Veneta (n. 47) che riporta i risultati preliminari dell’analisi isotopica su linfa xilematica e suoli raccolti nell’ambito del progetto Interreg Acquavitis - Soluzioni innovative per l’uso efficiente dell’acqua in viticoltura transfrontaliera. L’analisi coinvolge il gruppo di lavoro di Ice Core and Environmental Geochemstry dell’Università Ca’ Foscari Venezia, uno dei sei partner progettuali di Acquavitis, guidato e coordinato dalla prof. Barbara Stenni del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università.
Il gruppo ha completato le analisi dei campioni di acque meteoriche e acque, estratte dalle viti e dai suoli dei vigneti in Friuli Venezia Giulia e in Slovenia negli anni 2020 e sta lavorando sui campionamenti dell'estate 2021. Si legge nell’articolo: “Le viti bevono soprattutto con le radici poste più in superficie. E solo quando le condizioni sono un po’ più difficili, bevono a profondità superiori. Insomma: dosano accuratamente la fatica e massimizzano l’efficienza”.
Il progetto e i lavori di analisi dei dati proseguiranno nel 2022. I partner si stanno già preparando, in collaborazione con il consorzio vitivinicolo di Latisana, per l’organizzazione del workshop a fine gennaio per i produttori, gli operatori e i tecnici del settore. Il workshop, coordinato dall’Università degli studi di Udine, a cui partecipa anche il gruppo di lavoro dell’Università Ca’ Foscari, si focalizzerà sulle analisi e i risultati legati ai vigneti delle valli della Bassa Friulana a partire dall’analisi isotopiche, analisi geomorfologiche dei suoli, dati di potenziale idrico, dati del test con sovescio, ecc. Per i ricercatori Acquavitis, il 2022 sarà dunque l’anno all’insegna di divulgazione e di trasferimento delle conoscenze dei risultati a tutti i target group e gli stakeholder coinvolti.